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Sciopero docenti e ricercatori universitari

Parte ufficialmente dal 28 agosto 2017 lo sciopero indetto per il riconoscimento degli scatti stipendiali bloccati da sei anni. I protagonisti dello sciopero sono i professori ed i ricercatori universitari, i quali attraverso una lettera da loro firmata lo scorso giugno, per un totale di 5.444 firme, dichiarano di scioperare fino al 31 ottobre 2017. I docenti ed i ricercatori sciopereranno contro il blocco degli scatti stipendiali del periodo 2011-2015, affinché gli scatti stipendiali vengano sbloccati a partire dal 1 gennaio del 2015, anziché, come è attualmente, dal 1 gennaio 2016; i docenti fanno presente inoltre che tutti gli altri contratti del pubblico impiego sono stati sbloccati il 1 gennaio 2015.

Parliamo, insomma non soltanto di una pur legittima rivendicazione salariale, ma dell’intera esperienza e valenza dell’Università pubblica nel nostro Paese. Ci troviamo davanti ad un vero e proprio attacco al sistema formativo pubblico, che con miopia non tiene conto dello stretto legame tra crescita economica e estensione di conoscenza, ricerca e innovazione. Un Paese che impone tagli sull’istruzione non solo taglia sul proprio futuro ma azzera anche le possibilità di attività di ricerca, ciò che dovrebbe qualificare al massimo grado un sistema formativo.

Così come dichiara la Costituzione della Repubblica Italiana, lo sciopero si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano e per tale motivo esso è stato dichiarato formalmente legittimo dalla Commissione di Garanzia, senza particolari prescrizioni rispetto alle modalità di esercizio; pertanto si svolgerà secondo le modalità indicate nella lettera di proclamazione: https://goo.gl/xC23Qp .

I promotori dello sciopero hanno diffuso, inoltre, un ulteriore documento contenente indicazioni rivolte ai docenti che si propongono di partecipare: https://goo.gl/kePyjH .


Qui di seguito i punti più importanti e interessanti per noi studenti: • ogni docente può scioperare esclusivamente nel giorno corrispondente al primo appello (in ordine temporale) dei corsi o moduli di cui è titolare; • se il docente ha più appelli nella stessa giornata, può scioperare solo al primo se gli appelli sono ad orari diversi, da tutti se sono alla stessa ora; • ogni docente deve chiedere la ricalendarizzazione degli appelli interessati dallo sciopero e l’Ateneo è tenuto a fissare una nuova data; • tutti i docenti hanno diritto di scioperare, anche se non hanno firmato la lettera di proclamazione o altri documenti di adesione: chiaramente è utile consultare gli elenchi dei firmatari perchè consentono di conoscere i docenti la cui adesione è maggiormente probabile, ma non è escluso che possano scioperare anche docenti non inclusi in questi elenchi.


Si riportano, inoltre, i nomi dei docenti afferenti all’Università degli Studi della Basilicata che hanno aderito a tale sciopero:

Carmine Colacino Antonella Vastola Daniele Mascanzoni Raffaele Fresa Michele Greco Daniele Casarini Leonardo Rosati Antonio Coppola Marisa Carmela Caruso Anna Avallone Alessandro Siciliano Umberto Petruccelli Paolo Augusto Masullo Pier Luigi Cristinziano Carlo Nizzo Paolo Vitolo Rocco Racioppi Anna Maria Salvi Maurizio D'Auria Andrea Rando Stefano Cecchini Sabino Aurelio Bufo Silvana Rinauro Anna Rita Rivelli Antonio Iula Simonetta Fascetti Alessandro Comegna Manuela Gieri Roberto Teghil Fernanda Galgano Vincenzo Fiumara Maria Antonietta Castiglione Morelli Filiberto Lembo Elisa Acanfora Sandra Saliani Roberto Vassallo Donatello Cardone Antonella Palmina Vastola Giovanna Iacovone Francesco Ripullone Michele Bandini


Siamo dell’idea che soltanto il confronto con i docenti scioperanti possa farci comprendere realmente le motivazioni e le rivendicazioni di questo sciopero che si inserisce nel contesto drammatico in cui si trova l'Università italiana.

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